Studiare i processi migratori oggi non è semplice, considerando i molteplici fattori che influenzano tali fenomeni, ma ancora più difficile è studiarli in relazione all'integrazione nei territori di approdo e soprattutto nei contesti urbani o come si vedrà in questo libro in contesti dis-urbani.
[...]
Vale a dire in contesti che all'apparenza sono urbani perché con alta concentrazione di abitanti o a ridosso di città metropolitane, ma che in realtà mantengono per la gran parte le dinamiche e le caratteristiche delle aree rurali o delle comunità. Il problema dell'integrazione segue dunque due direzioni: da un lato, si assiste a un crescente fenomeno del flusso migratorio che “impone” alle istituzioni di pensare e ripensare alle politiche di accoglienza e di integrazione culturale; dall'altro lato, invece, emerge con estrema forza l'esigenza di riconnettere il tessuto sociale prestando particolare attenzione alla dimensione urbana delle città o a quelle dimensioni che noi abbiamo chiamate dis-urbane. Il caso di studio trasversale – la raccolta dati e informazioni è avvenuta in due momenti temporali distinti – che ha interessato la città di Acerra, ha cercato proprio di andare a investigare le dinamiche che si realizzano nei territori.