La Francia dell'Ottocento, fino alla Grande guerra, fu il paese dell'affermazione dei diritti umani e dell'unica esperienza europea di repubblica democratica. Una larghissima parte della cultura francese non accettò quello che sembrava solo la distruzione di rapporti sociali e regole gerarchiche consolidate da secoli.
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Essa reagì contro i diritti civili agli inizi del secolo, i diritti politici nel 1848-49, la Repubblica parlamentare nel 1898-99, i "progressi" della democrazia, dell'instabilità dell'individualismo liberale, ed elaborò via via nuovi modelli autoritari e organici di ordine gerachico. La fragilità dell'idea di democrazia negli anni trenta del Novecento ha avuto origini lontane. Il libro ne tenta una decifrazione inconsueta.